Con dicembre in Trentino, tra montagne e castelli, arrivano anche i mercatini di Natale.
Viaggi
Chi l’ha detto che per scoprire posti nuovi bisogna prendere per forza un aereo? L’aspetto positivo di vivere a Milano è che da qui ci si può spostare comodamente anche in treno o in macchina per visitare città vicine. Appena arrivata nella metropoli meneghina ho cominciato a fare piccole gite verso Como, Stresa, Sestri Levante, Genova, Sirmione, Verona, Cremona e infine Trento. Tutte località che con un paio d’ore o poco più di tragitto sono facilmente raggiungibili. E allora via agli spostamenti, quanti ancora ne ho in programma! Penso sia proprio vero che il milanese nei weekend è sempre fuori città. A questo aspetto mi sto adeguando volentieri. Ad altri, come mettere l’articolo davanti al nome proprio di persona come si parlasse di un oggetto, penso non mi abituerò mai.
Trentino
Era da tempo che volevo andare in Trentino. Più per sciare che per visitare la regione. Però devo dire che anche fare questa gita sotto Natale non è stato male. Da Roma le montagne più vicine, oltre qualche laziale, sono quelle abruzzesi. Lì, tra Ovindoli, Rocca di Mezzo e Campo Felice, si radunano tutti gli sciatori del centro e sud Italia. Napoletani, calabresi e romani in primis. Ma il sogno rimane sempre il Trentino. Per questa volta mi sono accontentata più che volentieri di visitare qualche cittadina ma conto presto di tornare tra quelle splendide montagne innevate armata di sci. In tanti mi parlavano di Trento, Bolzano e i loro mercatini natalizi. In più ho un cugino che abita proprio a Trento da qualche anno e ho pensato fosse proprio l’occasione adatta per fargli finalmente visita.
Mercatini e castelli
A dormire sono stata a Drena, attirata dalle foto di questo bellissimo castello. Peccato che appena arrivata trovo un cartello: “Il castello è chiuso. Grazie, il sindaco”. Va bene, è l’una passata, vado a mangiare. Leggo un’insegna: “La Casina – Ristorante tipico a 200 metri”. Perfetto, mi dico, dietro l’angolo. Qualche passo dopo leggo bene il cartello successivo: “Ristorante tipico a 2000 metri”. Decido di non affidarmi alla scout che c’è in me ma di mettermi nelle mani di Google Maps. Inserisco il nome del ristorante e in effetti dista 2 chilometri, mezz’oretta di tragitto. In salita. È ormai l’una e mezza e la cucina chiude alle 14.30. Non ce la farò mai. A quel punto interviene il mio fantastico compagno di viaggio che ferma una macchina. A bordo due ragazze gentilissime che ci scortano fino alla locanda. Mangiamo bene, lasagna, polenta, coniglio, funghi e semifreddo con vinsanto. Con le pance piene ci rimettiamo in cammino e questa volta quei due chilometri per raggiungere l’albergo li facciamo volentieri. Partiamo così poi alla volta di Trento. Arriviamo lì verso le 18.00, parcheggiamo e chiediamo indicazioni per raggiungere a piedi piazza Cesare Battisti. Il primo passante neanche si ferma, il secondo ci fornisce indicazioni frettolose con lo sguardo basso e continuando a camminare. Finalmente il terzo passante si ferma e ci guida accennando un sorriso. Benvenuti a Trento. Nonostante il carattere tipico della gente di montagna, chiusa e fredda inizialmente, raggiungiamo i mercatini di Natale e ci scaldiamo con una tazza di brulè alla mela. Immersi in un’atmosfera magica cominciamo a girare, acquistare e, ovviamente, mangiucchiare.
Domenica
Il giorno dopo invece andiamo in una cittadina vicina di nome Arco. Anche qui c’è un bellissimo castello e tanti mercatini. Gli acquisti per i regalini natalizi non si fanno attendere. I brezel con speck e formaggio nemmeno. Nel pomeriggio torniamo a Milano felici di aver scoperto un pezzetto in più di mondo.
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Testo e foto: Giulia Di Giovanni
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