Cosa fare e cosa vedere a Napoli in un giorno? Scoprite il mio tour di un giorno nella meravigliosa capitale partenopea.
Programma di viaggio
Eccoci qua, come ogni anno, a passare la nostra giornata a Napoli. Sotto le feste, ovviamente. Caos, folla, turisti, che gusto ci sarebbe altrimenti? È il tre gennaio, un venerdì. Prendiamo il treno Intercity delle 9.26 da Roma Termini che arriva alle 11.30 a Napoli Centrale. Siamo in 4 e con la Cartafreccia Young paghiamo solo 18€ a testa per tratta. Mica male!
La giornata è stupenda, il cielo è completamente limpido, non c’è nemmeno una nuvola all’orizzonte. Usciamo dalla stazione e ci ritroviamo in piazza Garibaldi. Prima tappa: caffè. Ed è speciale, ovviamente. Anche se il caffè più buono mai assaggiato in vita mia (De gustibus non est disputandum) l’ho bevuto a Salerno. Ancora me lo ricordo, quel sapore intenso, un po’ amaro. Bevuto così, senza zucchero né latte aggiunto. Ottimo.
Prendiamo subito Corso Umberto I, svoltiamo a sinistra in via Antonietta de Pace e finiamo a piazza Mercato. Proprio qui, in una delle basiliche più grandi della città, viene sepolto Corradino di Svevia dopo essere stato decapitato nel 1268. Mi tornano in mente quei volumi di storia in cui sin dalle elementari studiavamo battaglie e personaggi storici. Anche all’università ho dato due esami di storia e, un conto è leggerla, tutt’altro è viverla visitando luoghi e documentandosi sul posto.
San Gregorio Armeno
Ci rimettiamo in cammino, prossima tappa obbligata: San Gregorio Armeno. Arriviamo e non si cammina, siamo schiacciati. Ce lo aspettavamo. Nonostante ciò è magico, presepi, calamite, marionette. C’è di tutto. Decidiamo di fare una prima traversata senza soffermarci troppo, arriviamo in cima e svoltiamo a sinistra in via dei Tribunali. Qui la parola d’ordine è: pizza.
Chiostro di Santa Chiara
Decidiamo, prima di fermarci per il pranzo, di far visita al Chiostro di Santa Chiara. Un posto che ho nel cuore e dove mi piace sempre tornare. Paghiamo 4 biglietti ridotti per 4.50€ ciascuno ed entriamo. Il sole rende quei colori pitturati sulle piastrelle tra il giallo, blu e arancio, ancora più belli. Tale Chiostro maiolicato si deve all’architetto Domenico Vaccaro che, nel 1739, ridisegna il giardino medievale originario. Pur lasciando intatta la sua struttura gotica, settantadue pilastri a pianta ottagonale e i muretti vengono ricoperti in gusto rococò. Un anziano signore ci spiega che le decorazioni raffigurano vari aspetti della vita bucolica partenopea e in questo modo le suore di clausura che vivevano qui riuscivano a comprendere come fosse la vita fuori dal monastero.
Pranzo napoletano
Finalmente andiamo a pranzo, e pizza sia! Ripercorriamo San Gregorio Armeno, facciamo qualche acquisto e andiamo da La figlia del Presidente in via del Grande Archivio. Qui c’è la solita fila, nonostante ormai siano quasi le tre, ma ne vale la pena. Penso sia davvero difficile fare una pizza cattiva a Napoli, questa però le supera tutte. Impasto, cornicione, ingredienti di qualità, un incanto per il palato.
La città di Napoli
Proseguiamo il tour all’insegna del cibo e ci dirigiamo verso piazza Cavour. Andiamo a prendere un caffè in via Vergini, nell’ottima pasticceria Primavera. Qui il personale gentile e scherzoso è sicuramente un valore aggiunto da non sottovalutare. Uscendo torniamo su via Foria, passiamo accanto all’Orto Botanico e alla chiesa di San Carlo all’Arena, poi imbocchiamo via Domenico Cirillo e costeggiamo la chiesa dei Santi Apostoli. Più avanti ecco Santa Caterina a Formiello. Verso le 17.30 siamo di nuovo in piazza Garibaldi, ci meritiamo una sfogliatella prima di ripartire. Entriamo da caffè Mexico e ordiniamo 4 ricce da mangiare al tavolino, sono ancora calde. Siamo in estasi, abbiamo concluso al meglio la nostra giornata. Un’ora più tardi saliamo sul treno di ritorno con arrivo previsto a Roma Termini per le 20.30 circa.
Questa città piena di vita e cultura meriterebbe di certo molto più tempo per essere visitata. Noi, che ci torniamo tutti gli anni e che abbiamo qualche parente nelle vicinanze, vediamo a poco a poco ogni volta qualcosa di nuovo, qualche piccola meraviglia nascosta nel caos cittadino.
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Testo e foto: Giulia Di Giovanni
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