La schiscetta è un must a Milano, scoprite in questo articolo qual è l’idea dal design vincente.
La schiscetta
Quando sono arrivata a Milano, una delle prime parole dialettali che ho imparato è stata questa: la schiscetta. Le mie coinquiline facevano un uso smodato di tale termine, per me senza senso.
- “Cos’è la schiscetta?”, mi azzardo a chiedere una sera nel bel mezzo di una conversazione. Ridono.
- “Allora” – provano a spiegarmi – “è una ciotola in cui metti il cibo, cucinato a casa, da portare in ufficio”.
Porta-pranzo
Ragazzi, semplicemente la schiscetta, chiamata anche amichevolmente “schiscia”, è un comune porta-pranzo. Un recipiente, gavetta, contenitore, come volete chiamarlo. Bene, non direi che ci troviamo di fronte a una grande novità. Già all’asilo possedevo la mia piccola borsa-frigo con siberino e ciotole contenti il cibo proveniente da casa. Anche agli Scout la pentolina in acciaio con doppio scompartimento e coperchio non mancava mai. Le stoviglie erano quei classici oggetti ingombranti che non entravano mai nello zaino e regolarmente venivano appese esternamente ad esso con dei moschettoni. Ripenso a volte a quei viaggi infiniti con zaino da 80 litri, stuoino sporgente, gavette penzolanti e tenda portata a turno dietro al collo. Non so come facessimo ma ci divertivamo davvero parecchio, li ricordo come tra gli anni più belli mai vissuti fino ad ora.
Gavette di ogni tipo
Diciamo che la moda dei porta-pranzo non è mai tramontata. All’università o in ufficio è un must, se non è presente una mensa o semplicemente si predilige il cibo cucinato a casa. Ora però c’è molta più attenzione alle ciotole utilizzate. Bisogna innanzitutto notare quali sia possibile infilare in microonde, quindi via libera a vetro o a plastica resistente con simbolino apposito sotto. Ma non è tutto, ormai il contenitore è un trend. C’è quello con più ripiani, con lo spazio per le posate, con i manici, tondo, rettangolare, quadrato, ermetico.
Alessi
I più stanno dicendo addio ai classici tapperware in favore dei recipienti di ultima generazione. Due esempi dal design vincente sono sicuramente quello delle case Alessi e Fratelli Guzzini. Il primo, dall’aspetto di una borsetta, si aggira attorno ai 50€. Sembra un prezzo esagerato per un semplice lunch-box ma il suo design e la sua utilità sono estremamente accattivanti. Realizzato in resina termoplastica e disponibile nei colori rosso, grigio o azzurro, il contenitore firmato Alessi ha tre ripiani e due manici, è sobrio ed elegante. È il nuovo must-have da sfoggiare in ufficio come una pochette.
Fratelli Guzzini
Se la prima proposta non vi ha convinto in termini di prezzo c’è sempre l’utilissimo porta-pranzo dei Fratelli Guzzini. Tondo, in plastica resistente, disponibile in azzurro, giallo o rosso. Qui la spesa è nettamente inferiore, parliamo di 30€. Adatto al forno a microonde e al lavaggio in lavastoviglie, questo contenitore di design è disponibile nella versione refrigerata e non. Si tratta di un prodotto poco ingombrante ma che offre la possibilità di separare tra loro varie pietanze. Se non si usa infatti la ciambella refrigerante si hanno a disposizione due piattini, due ciotole e posate. Cosa volere di più?
Non so voi, ma io uno di questi due lunch-box lo inserisco nella mia Wishlist natalizia!
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Testo e foto: Giulia Di Giovanni
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Ammetto che anche io non sapevo cosa fosse la schiscetta prima di leggere questo tuo articolo 😀 Davvero interessante e grazie per i tuoi consigli, penso proprio che uno dei due porta-pranzo lo inserirò anche io nella mia wishlist natalizia!
Ciao Valentina, bentornata sul mio blog! Grazie a te per la fiducia che riponi nelle mie parole 🙂 Allora avremo due belle schiscette da sfoggiare entrambe a gennaio!