Al Vittoriano la mostra che celebra i “Grandi Maestri”. “100 anni di fotografia Leica”. L’esposizione rende omaggio alla prima fotocamera con pellicola 35 mm.
Leica
Maneggevole, priva di fronzoli e ridotta all’essenziale. Così Oskar Barnack progetta nel 1914 la Leica (LEItz CAmera), prima macchina fotografica compatta con pellicola cinematografica 35 mm. Oggi, a distanza di più di 100 anni, gli scatti effettuati da appassionati e professionisti di tutto il mondo sono esposti al Complesso del Vittoriano a Roma.
La mostra
Dalle foto in bianco e nero di Capa, Bresson, Salgado, Erwitt e Gardin fino all’esplosione del colore di Eggleston, Herzog e Meyerowitz. Oltre 350 immagini sono ospitate nell’Ala Brasini fino al 18 febbraio 2018.
Gli artisti
Accanto agli scatti rubati alla frenetica vita newyorkese da Jeff Mermestein e all’anziana immortalata alla parata del 4 luglio da Thomas Hoepker, trovano spazio le icone del Novecento. Tra tutte la celebre foto di Eisenstaedt che ritrae il bacio a Times Square tra un marinaio e un’infermiera durante i festeggiamenti della vittoria statunitense contro il Giappone nel 1945. A seguire un’intera parete è dedicata al diffusissimo ritratto del “Che” prodotto dal fotografo cubano Alberto Korda.
Una mostra che omaggia gli artisti di tutto il mondo, tra cui gli italiani Paolo Roversi con la sua famosa foto scattata a Kate Moss, e Piergiorgio Branzi con la sua “Piazza Grande a Burano”.
La storia
Definita “un gioiellino” dai critici della Fiera di Primavera di Lipsia nel 1925, la Leica a causa della guerra è immessa nel mercato proprio in questi anni, segnando un cambiamento profondo nel mondo della fotografia. Permette infatti di avere sempre a portata di mano una camera compatta e pronta a ritrarre ogni attimo della vita quotidiana.
Ma la strada per arrivare al successo è tutt’altro che in discesa. Sono anni in cui in Germania, oltre a concorrere potenti rivali come Kodak, Agfa e Zeiss, imperversa inflazione, povertà, disoccupazione e un mercato distrutto dalla guerra.
Il successo Leica
Già nel 1932 però si contano 100.000 macchine Leica in uso. “Si vedono ovunque” commenta il Photo-Freund Jahrbuch “in mano a inglesi, americani, tedeschi, olandesi, svedesi e tanti altri, e ci si imbatte in loro ovunque ci sia qualcosa degno di nota, ovunque ci sia qualcosa da fotografare”.
Il 2000
Oggi, nell’era del digitale e delle super tecnologie all’avanguardia, la Leica con la sua fotografia classica non ha ancora perso il suo fascino e grazie alla sua storia riesce tutt’oggi a stupire, segnando una strada ancora lunga da percorrere di fronte a sé.
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Testo: Giulia Di Giovanni. Foto: Mauro Di Giovanni
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