Dove andare se si vuole trascorrere un weekend enogastronomico a Milano? Ecco dove sono stata io questo fine settimana.
Weekend enogastronomico
Di solito nel weekend le persone scappano da Milano. Il venerdì timbrano il cartellino d’uscita in ufficio e saltano sul primo treno utile. Spesso stanno fuori fino al lunedì, puntano la sveglia all’alba e rientrano in città giusto in tempo per ricominciare la settimana lavorativa. Spesso anche io faccio così, mi sento parte di questo gruppo di nomadi che nel fine settimana o tornano nella propria città natale o sentono l’esigenza di fare qualcosa a chilometri e chilometri dalla metropoli. Stavolta no, rimango a Milano. Resto per due motivi: il compleanno di un amico e l’arrivo di una storica amica di Roma.
Sauris & Borc da Bria
Venerdì quindi non mi butto giù dal letto a forza per arrivare al lavoro presto e, di conseguenza, uscire il prima possibile. No. Faccio tutto con estrema calma, addirittura mi passo lo smalto sulle unghie. Un lusso. Il pomeriggio esco dall’ufficio e faccio una passeggiata per tornare a casa, guardo qualche negozio, compro il regalo per il mio amico e mi vado a preparare per la serata. Per le otto abbiamo appuntamento sotto casa col resto del gruppo, destinazione ristorante Sauris & Borc da Bria in via Pietro Toselli, una traversa di via Padova. Nonostante non conoscessi questo quartiere leggermente periferico della città, l’impressione è da subito molto positiva. Il locale mi colpisce, è caldo e accogliente, il legno fa da padrone ma non lo rende antico, anzi. È tutto nuovo e ristrutturato, c’è un’attenzione ai dettagli che mi incuriosisce. Appese ai muri noto vecchie foto di quella che, fino a qualche decina d’anni fa, era una zona di campagna. Ma più di tutto è il menù a stupirmi con tipicità del Friuli-Venezia Giulia.
Menù
Iniziamo ad ordinare un antipasto, un tagliere misto e uno speciale. Non arrivano solamente i soliti salami, prosciutti e latticini, qui è un trionfo di salumi d’oca, anatra e cinghiale, formaggi di Carnia e molto altro. Perfino i grissini serviti sono eccezionali, come gusto somigliano ai cornicioni della pizza bianca croccante, una bontà. Le proposte tra primi e secondi sono varie: zuppa, Frico (tortino di formaggio e patate), Jota (minestra a base di crauti, fagioli e patate), polenta, spezzatino, stinco, sono solo alcuni dei piatti forti del locale. Io scelgo lo stinco di maiale con contorno di patate al forno e insalatina di cavoli e non me ne pento. Da tempo non assaggio un secondo piatto così gustoso in un ristorante. La carne è tenerissima, si scioglie in bocca, il condimento e la cottura sono perfetti. Sono ufficialmente in estasi.
Vino e dessert
A tavola siamo in sei e ordiniamo due bottiglie di vino rosso. La carta dei vini contiene esclusivamente bottiglie friulane e noi scegliamo uno Schioppettino della cantina Cormòns, un 12,5%. Ottimo, scende giù come acqua. Finiti i nostri primi e secondi ecco che arrivano i dolci, ordiniamo quasi tutti la cheesecake e una porzione della tipica Gubana friulana, una specie di strudel con noci, uvetta, grappa e pinoli. il conto? Appena 30€ a testa. una sciocchezza per quello che abbiamo mangiato. E la prima serata è andata.
Andrea’s bistrot
Sabato la mia amica da Roma arriva di pomeriggio sul tardi, abbiamo giusto il tempo di poggiare le borse a casa, darci una rinfrescata e prepararci per la cena. Vuole assolutamente mangiare una cotoletta, un piatto tipico qui a Milano. La porto ad assaggiare la migliore orecchia d’elefante mai provata in città. Siamo da Andrea’s Bistrot de Milan, in via Scaldasole, una traversa di Corso di Porta Ticinese, zona Navigli. Qui l’atmosfera è sempre accogliente e, insieme alla vasta offerta di cibo c’è una equivalente, se non superiore, scelta di vini. Ordiniamo un risotto con amaretti, noci e gorgonzola, una cotoletta e un Amarone della Valpolicella, Corte Manara, un 16%. A fine serata cantiamo.
Da Lilli
Per ultimare il nostro weekend enogastronomico, domenica andiamo a pranzo da Lilli, la mamma della nostra amica che ora vive a Chicago. A tavola l’altro figlio Giampiero ci fa trovare una strepitosa pasta con calamari, pinoli, uvetta, olive verdi e verza e, per secondo, del salmone marinato con salsa di soia, miele e sesamo. Favolosi. Il tutto accompagnato dal vino bianco che abbiamo portato io e Andrea dall’Abruzzo, un Pecorino della cantina Bove, un 13,5%.
Nel pomeriggio, dopo una passeggiata, torniamo a casa rotolando. Da lunedì dieta, dicono.
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Testo e foto: Giulia Di Giovanni
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