A Roma tutti la mangiano ma pochi sanno la storia e le curiosità riguardanti la mitica ricetta dell’Amatriciana.
Domenica
Stiamo prendendo una buona piega in casa da qualche settimana. Prima la domenica era il giorno delle pulizie, delle gite fuori porta o del relax, ognuno in camera propria. Adesso invece il weekend è una festa. Un’occasione per invitare amici a pranzo o a cena, imbandire la tavola e cucinare tutti insieme. Abbiamo addirittura comprato un pentolone, una padella più grande e una tovaglia più lunga per riuscire ad organizzarci al meglio con tutti i nostri ospiti.
Carbonara
La scorsa settimana è stata la volta della carbonara. Davanti ai fornelli, ognuno con la propria ricetta, eravamo in 4: una veneta, una romana, un napoletano e un milanese con origini siciliane. Gli altri si rilassavano sul divano sorseggiando un buon Montepulciano d’Abruzzo. È stata una lotta realizzare la versione originale del piatto ma ci siamo riusciti. Eliminate cipolla e panna tutto è andato in discesa.
Amatriciana
Domenica 10 febbraio ero a Roma per il compleanno di mio padre. Quale migliore occasione per far assaggiare le prelibatezze che offre la cucina romana ai miei amici nordici? Nello zaino ho infilato le coppiette e una forma di pecorino. Rientrata a Milano sono andata a comprare tutto il restante necessario per l’Amatriciana.
Abbiamo aperto le danze stavolta con un Kaltarersee e con queste fantastiche striscioline di carne di maiale essiccate e speziate. Intanto nelle nostra nuova super padella 400 grammi di guanciale cominciavano a rosolarsi. Una volta sfumato con 120 grammi di vino bianco abbiamo messo tutto da parte in un piatto. La ricetta diceva di utilizzare un chilo di pomodori pelati per dieci persone. Sulla scatoletta di latta c’era scritto: Peso: 400 grammi. Peso sgocciolato 220. Noi, nel dubbio che fosse poco condimento, abbiamo versato 4 lattine nella padella dove erano rimasti il grasso del guanciale e il peperoncino. 15 minuti a fuoco medio, sale, e il sugo, con l’aggiunta delle listarelle di guanciale, è pronto!
Ingredienti
Per 10 persone abbiamo utilizzato:
- 1.5 kg di bucatini
- 1.6 kg di pomodori pelati sfilacciati
- 1 peperoncino fresco
- 400 grammi di guanciale
- 120 grammi di vino bianco
- 200 grammi di pecorino romano
- Sale e olio q.b.
Storia e beneficenza
Va bene mangiare, ma saperne anche un po’ della storia che accompagna i piatti che assaggiamo non è male. Nel caso dell’amatriciana ovviamente sono varie le leggende che ruotano attorno alle sue origini. Quella maggiormente accreditata narra che la ricetta sia nata ad Amatrice, paese del Lazio in provincia di Rieti, e che fosse il pasto principale dei pastori. Originariamente però il piatto era senza sugo e prendeva il nome di Gricia. Una volta importati dalle Americhe, vennero aggiunti i pomodori e la ricetta prese il nome di Amatriciana!
Ancora più importante è il fatto che, dopo il terremoto che ha colpito Amatrice nel 2016, il piatto originario della cittadina laziale è al centro di iniziative per la beneficenza e la raccolta fondi. Questi sono volti a rimettere in piedi e sostenere un paese completamente raso al suolo a causa del sisma.
Quindi mangiare ed essere felici sì, ma anche conoscere la storia è importante.
____________________________
Testo e foto: Giulia Di Giovanni
Se l’articolo ti è piaciuto, ricordati di mettere un LIKE qui sotto o lascia un commento: per me rappresenta un feedback di apprezzamento molto importante! Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news pubblicate? Seguimi sulla pagina Facebook @blogmessaafuoco o sulla pagina Twitter @InfoMessaafuoco o su Instagram @blog.messaafuoco
Grazie!
____________________________