A Roma sono caduti alcuni frammenti del passaggio pedonale sopraelevato che collega Castel Sant’Angelo al Vaticano. L’area è stata transennata.
Piovono pezzi di tufo dal Passetto di Borgo a Roma. Dopo il crollo nella chiesa dei Falegnami ai Fori e il distacco di pezzi di parete dalla Rupe Tarpea in Campidoglio, oggi è la volta del passaggio pedonale di 800 metri che collega Castel Sant’Angelo al Vaticano. Pezzi di storia che si sgretolano davanti agli occhi impotenti di cittadini e turisti. Ogni pezzo con il proprio vissuto e le antiche leggende.
Le leggende
Secondo la tradizione dalla Rupe Tarpea venivano gettati i traditori condannati a morte che erano così simbolicamente espulsi dalla Città. La leggenda infatti narra che ai tempi della fondazione di Roma, il territorio venne conquistato dai Sabini grazie al tradimento della romana Tarpea che aprì le porte di accesso all’Urbe in cambio dei gioielli posseduti dai nemici.
Il Passetto
Il Passetto invece, noto anche come Corridoio di Borgo, è il più lungo tratto rimanente delle mura che papa Leone IV fece costruire tra l’848 e l’852 d.C. per difendere il Vaticano dalle invasioni dei Saraceni. Lo scopo del Passetto, oltre quello di controllo del Rione, era quello di garantire una via di fuga che permettesse al Papa, in caso di attacco al Vaticano, di rifugiarsi nel vicino Castello. Restaurato più volte, fino ad assumere le vesti di un vero e proprio corridoio, nei secoli successivi il Passetto permise a papa Alessandro VI di fuggire durante l’invasione di Roma da parte di Carlo VIII di Francia nel 1494. Più tardi anche papa Clemente VII si servì del passaggio durante il Sacco di Roma del 1527.
Beni Culturali
Ricomincia così la questione della mancata manutenzione riservata a edifici, mura, sculture e opere della storia romana. A tale proposito si pronuncia il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli che garantisce l’inizio dei lavori con il Vicariato di Roma per fare sopralluoghi in tutte le chiese cittadine. Un piccolo passo per una grande città troppo spesso lasciata allo sbando, all’incuria, all’inciviltà. Vittima dei giochi politici cittadini. Oggi la colpa è del M5S, ieri di Marino, e ancor prima di Veltroni o Rutelli. Uno scaricabarile che dura ormai da anni e che forse sarebbe ora di fermare facendo qualcosa di concreto per la città “Caput Mundi”.
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Testo e foto: Giulia Di Giovanni
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