La strada per la sensibilizzazione alla violenza sulle donne è ancora tortuosa e in salita.

«La moglie precipita dal balcone di casa, lui poi lancia la figlia dalla A14 e si suicida». Ennesimo caso di violenza sulle donne? I fatti avvenuti ieri in Abruzzo sono ancora avvolti nel mistero. E sono sempre di più i casi che restano con un punto di domanda senza risposta anche dopo anni.

L’allarme

Continuano e aumentano i casi di violenza ai danni di ragazzine e donne da parte di chi diceva di amarle. È un allarme sociale quello che è scattato in Italia negli ultimi anni. Ogni tre giorni infatti nel nostro Paese una donna è costretta a subire violenze e soprusi da un familiare, marito o compagno.

I numeri

Sono oltre tremila le donne vittime di femminicidio in Italia dal 2000 ad oggi.

Nel 50% dei casi l’aggressore della vittima è il compagno o un ex fidanzato. Principale motivo di violenza è infatti la gelosia.

Per il 77% dei casi a uccidere è un membro interno alla famiglia.

Nel 92% dei casi di femminicidio ad uccidere è un uomo.

Dati agghiaccianti che fanno capire quanto ci sia ancora da fare in materia di sensibilizzazione sulla violenza delle donne.

Il Muro delle Bambole

A Milano compie 5 anni il Muro delle Bambole contro il femminicidio, realizzato grazie a un’idea della cantautrice e conduttrice Jo Squillo. Ma un muro è certo solo un piccolo passo per coinvolgere le persone e per cercare di capirne di più.

I dati

Dall’ultimo dato Eures i femminicidi sono in forte aumento al nord (+30%) e in calo vertiginoso al sud (-42,7%). Lombardia, Veneto e Liguria sono le prime tre regioni per soprusi nei confronti delle donne. Ed è proprio una delle tre regioni maggiormente coinvolte in casi di omicidi sulle donne la più attiva a sostenere le vittime di queste tragedie. La Lombardia infatti tra il 2011 e il 2017 ha stanziato due milioni di euro per creare strutture di accoglienza dedicate a ragazze e signore che subiscono violenza. Quasi 4mila le donne che nei primi mesi del 2017 hanno chiesto sostegno a questi centri, in confronto alle 5mila di tutto il 2016.

L’Istat ha rivelato come nel corso della propria vita quasi 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni, quindi circa una donna su tre, abbiano subito violenze. Dalle forme più lievi come strattoni o minacce a quelle più gravi come strangolamenti o stupri.

Sono tante, troppe, le vittime di femminicidio degli ultimi anni. Senza motivo, senza spiegazioni. Morti assurde, vite spezzate e sorrisi cancellati per sempre.

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Testo e foto: Giulia Di Giovanni

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